In arte Cocò, il suo nome era Gabrielle Bonheur Chanel, orfana di madre, abbandonata dal padre ad una zia che la rinchiuse in un collegio di suore. Sembra un inizio tragico? Non lo è, ogni cosa accade per un motivo, ogni cosa fa parte di un disegno che a volte potrebbe sembrare incomprensibile. Torniamo un po’ indietro….Cocò cresce tra le suore e da loro apprende l’Arte sartoriale, elemento che diverrà fondamentale per la sua vita.
Ma non solo, tutti sappiamo la predilezione di Chanel per i non colori, bianco e nero. E conosciamo anche la sua predilezione nel miscelare semplicità ed eleganza con la severità delle forme.
Vi viene in mente qualcuno? É come se lei avesse tirato fuori la forma dalla veste monacale senza profanarla.
La donna Chanel è infatti una donna pulita ed essenziale, ma pur sempre di forte carattere. Chanel stravolge i canoni della figura della donna e diventa una delle più importanti protagoniste della moda dell’epoca (..e lo è tutt’ora). Si muove in mondo meraviglioso tra amici sensazionali come Misia Sert, Cocteau, Stravinsky, Picasso e Dalì ed amanti invidiabili come Balsan, Boy Capel (dicono che lui sia la seconda C del logo Chanel),il duca di Westminster e Dimitri Pavlovich, nipotino dello Zar Alessandro II. Ed in questo mondo Cocò diventa Chanel.
Lei non era soltanto sartoria, Chanel fondamentale era una creatrice di moda dai mille volti. Era una donna a cui piaceva giocare con i colori ed i tessuti. Diciamocela tutta … era un donna Leone “sono un’ape nata sotto il segno del leone”, ed è proprio il leone a diventare uno dei soggetti più importanti della sua gioielleria. Personalmente adoro i suoi gioielli, sono la parte che più amo del suo lavoro, perché a differenza dei suoi capi, dove lei ha la tendenza a celare le forme della donna sotto i tessuti, nei gioielli esalta le linee ed abbandona la sua classica austerità, per lasciare spazio alla libera immaginazione “Alcune delle mie collane non si chiudono, per seguire la linea del collo. Alcuni dei miei bracciali si attorcigliano seguendo la forma del braccio”.
Ovviamente per la gioielleria si avvalse di figure fondamentali come Fulco di Verdura ed Ètienne de Beaumont con la quale creò dei gioielli indimenticabili, ma di loro ne parleremo un’altra volta. Oggi c’è solo Cocò Chanel, che per me è una musa, perché é stata capace di esprimere se stessa a 360 gradi, senza lasciare che nessuno si mettesse tra lei ed il suo sogno, riuscendo così a fare di una passione un impero. Vedete, il suo non è stato un inizio tragico, è stato il suo inizio, l’inizio che solo lei era destinata ad avere.
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